giovedì, maggio 04, 2006

Da it.soprt.calcio.juventus

Dodici anni di successi non si cancellano con i processi

di Corsivo79

Raffaele Guariniello si conferma anche quest'anno il miglior sceneggiatore italiano, principale esponente di quel teatro dell'assurdo sviluppatosi tra gli anni '40 e '60 e caratterizzato prevalentemente da dialoghi apparentemente senza significato, ripetitivi e drammatici senza connessioni logiche, i quali creano una atmosfera di sogno. Se in passato questo tipo di teatro era solo portatore di drammaticità, più recentemente il pubblico ha scoperto anche il suo lato comico (tragi-comico). E' naturalmente il caso della freschissima inchiesta tirata fuori dal cilindro del magistrato torinese per eccellenza, fondata su intercettazioni telefoniche che già a priori escludono qualsiasi rilevanza penale. E allora viene da chiedersi: che caspita vogliono i magistrati se non sussite alcuna rilevanza penale? Per conoscere la risposta bisogna consocere il regista di questa vicenda. Il rampante Guariniello ha conquistato la ribalta nazionale dopo anni di anonimato, mettendo in scena la sua più grande opera artistica, concepita faticosamente nell'arco di 8 anni a spese degli italiani ed intitolata "Processo doping". La piece teatrale ha visto come protagonista una squadra di calcio che dal 1997 ha dovuto subire i vili attacchi della critica e della magistratura: attaccata, infangata e processata per alcune gravi imputazioni che hanno costretto giocatori e dirigenti a difendersi da una vergognosa gogna mediatica, fino alla liberatoria assoluzione da un teorema giudiziario che i giudici hanno distrutto nel merito e nel diritto. Il nume della Procura torinese cerca ora la consacrazione artistico-professionale mettendo in piazza un'altra storia che ancora una volta vilipende l'onore e l'integrità; morale di noti personaggi del calcio che fino a prova contraria sono da considerare "innocenti". Secondo quanto si è appreso, da agosto a settembre del 2004 la Procura di Torino tenne sotto controllo le conversazioni telefoniche di tre indagati con l'ipotesi di frode sportiva: si tratta di Innocenzo Mazzini, vicepresidente della Figc, Pierluigi Pairetto, ex designatore arbitrale, e Luciano Moggi, direttore generale della Juventus. Nel settembre 2005, per l'inchiesta fu archiviata perché non emersero elementi penalmente rilevanti che potessero portare al rinvio a giudizio. Non paga, la Procura di Torino decise di passare tutto il faldone dell'inchiesta alla Federcalcio perché erano emersi "particolari inquietanti dal punto di vista sportivo, che coinvolgevano Juventus, arbitri, giornalisti e uomini politici". Sono gli stessi media a palesare dei forti dubbi su quest'indagini. "La procura di Torino aveva trasmesso le ultime carte alla Figc il 13 marzo. Perché sono venute fuori solo adesso? - si chiede legittimamente Roberto Beccantini dalle colonne de La Stampa - Strano. Inoltre: cosa contengono i nastri: proteste eticamente ineleganti? intimidazioni? minacce? richiesta di arbitri preferenziali in ambito europeo e/o italiano? Lo stesso Guariniello ha escluso la frode sportiva. La materia rientrerebbe, al massimo, nell'ambito disciplinare, conclude Beccantini. Chiaramente i fatti non sono "trapelati", bensì sono stati fatti trapelare.Sono usciti fuori nomi, date e circostanze,in spregio a dei verbali "secretati". Niente da eccepire ai cronisti giudiziari che hanno fatto il loro lavoro. Ma evidentemente "qualcuno" aveva interesse a far scoppiare l'ennesimo scandalo in prossimità del mondiale tedesco e soprattutto alla vigilia di uno scudetto che la Juventus sta meritatamente conquistando sul campo. Una "bomba ad orologeria" lanciata nella fase più calda della stagione calcistica al fine di sfruttare la potente cassa di risonanza mediatica. Questo è un autentico attentato agli undici milioni di tifosi bianconeri che almeno quest'anno speravano di festeggiare senza ombre il loro ventinovesimo scudetto ed invece si sentono per l'ennesima volta feriti da una raffica di accuse tutte da provare. "Giù le mani dalla Juventus", recitava qualche tempo fa un lungo striscione in Curva Scirea, accompagnato da un efficace sottotitolo: "Dieci anni di successi non si cancellano con i processi". Un messaggio rivolto al grande accusatore Raffaele Guariniello, tornato alla carica con un'inchiesta fondata su intercettazioni telefoniche che già a priori escludono qualsiasi rilevanza penale. E allora viene da chiedersi:che caspita vogliono i magistrati se non sussiste alcuna rilevanza penale? Rispondo: "Pubblicità".

4 Commenti:

Alle 12:39 PM , Blogger Mario ha detto...

Cristian... lascia stare le rilevanze penali... lascia stare la legge e i cavilli giuridici, che sono quanto di più artificiale e lontano dalla verità esista.
Leggiti una per una le intercettazioni. Dopodiché fermati 5 minuti, ragionaci su, e dimmi se hai ancora qualche dubbio sui poteri di Moggi...

 
Alle 3:53 PM , Blogger Cristian ha detto...

Tutte le 100 pagine di intercettazioni non le ho lette diciamo che ho spulciato qui e la e mi sono fatto un'idea. Che Moggi non sia un sant'uomo siamo tutti daccordo, che abbia influenze ovunque pure ma sta volta mi sa troppo dicosa tirata fuori ad arte. Ci hanno rotto le palle con il doping per 8 anni e poi non se ne è fatto niente, quando se ne sono accorti l'anno scorso è uscita fuori la storia delle flebo di Cannavaro ( che sappiamo tutti come è finita: le flebo le fanno tutti ma solo sulla juve c'era sto polverone)quest'anno è uscita la storia delle instercettazioni del 2004 che caso starno sono uscite solo in questi giorni quando ci sono solo 2 giornate alla fine del campionato (potevano ben dirlo prima perchè aspettare prorpio le ultime 2 giornate?) Ogni anno c'è qualcosa di nuovo e sempra che escano sempre ad arte, sarà solo un caso?

Che poi Moggi nel 2004 abbia chiesto un arbitro internazionale per la partita con il Djungarden, uno per la partita con il Milan e uno per il Messina questo può far schifoi ma non è un reato, non è comprare gli arbitri è fare una richiesta ( che di per se è squallida ma non è reato). Per la storia della maserati che è stata regalata ad un amico bisogna capire bene la storia cosa che non so e non posso giudicare.


Se sei arrivato a leggere fino qui... complimenti!

 
Alle 4:03 PM , Blogger Mario ha detto...

Certo che sono arrivato fino alla fine. :-)
Posso essere d'accordo con te sulla tempistica quanto meno particolare delle rivelazioni, ma questo non ne cambia il merito.
Poi, più che richieste quelle di Moggi mi sembrano pretese, con tanto di minaccia di ritorsioni. Il classico modo di fare mafioso.
Ti dirò, non credo che si arrivi a una qualunque condanna, finirà tutto in una bolla di sapone come al solito, ma questo "scoperchiamento" del marciume che c'è nel pentolone del calcio, con dirigenti, arbitri, giornalisti, tutti legati in modo quanto meno particolare mi sta facendo passare la voglia di essere un tifoso di calcio.
Che è la cosa peggiore.

 
Alle 5:24 PM , Blogger Cristian ha detto...

Anche a me la cosa fa schifo, tanto varrebbe fare una bella pulizia, fuori Moggi e tutti gli altri che centrano qualcosa e si riinizia da capo. Ma dubito fortemente che si farà qualcosa.

 

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