venerdì, ottobre 21, 2005

Pink Rabbit





C’era una volta un coniglio gigante…
“C’era una volta un gigante che voleva un giocattolo, un coniglio rosa, ci ha dato il progetto, i disegni per realizzarlo, ma poi se ne è andato via. Così ora il giocattolo del gigante giace abbandonato sulla montagna. Un dolce, soffice, enorme coniglio di lana rosa perduto nel paesaggio”. Sembra l’inizio di una fiaba e in qualche modo lo è davvero.
È la storia che i Gelatin, con aria serissima, tradita solo da un fugace lampo scherzoso nello sguardo, raccontano nell’introdurre la loro ultima invenzione, il Pink Rabbit Project.
Si tratta di una grandiosa installazione, sicuramente unica, realizzata sul Colletto di Artesina grazie all’interesse e all’impegno, pratico ed economico, della società Mondolé Ski insieme con una decina di altri sponsor. Ma andiamo con ordine.
I Gelatin sono un gruppo di quattro giovani artisti viennesi che hanno rappresentato l’Austria alla Biennale di Venezia nel 2001, hanno esposto in mostre personali, da Parigi a New York, e, tra l’altro, hanno pubblicato due libri: un flip book (cioè un libro con illustrazioni che si “animano” facendo scorrere velocemente le pagine), connesso alla partecipazione alla Biennale, e un libro sul progetto B-thing, ovvero la costruzione di un balcone abusivo al 94° piano delle Twin Towers, pubblicato nella primavera del 2001.
Nel luglio del 2002 sono stati invitati a Genova da Antonella Berruti e Francesca Pennone, della Galleria Pinksummer. “Volevamo coinvolgerli – spiegano le due galleriste – in un progetto di natura pubblica, seguendo la loro modalità operativa che prevede l’abitare in un luogo, studiarne la lingua e le suggestioni particolari. Successivamente i Gelatin ci hanno fatto pervenire il Pink Rabbit Project…”.
E qui entra in gioco Paolo Palmieri che, oltre ad essere amministratore nell’Artesina Spa e consigliere nella Mondolé Ski, è anche un appassionato conoscitore d’arte contemporanea: “Ho seguito questo progetto fin dall’inizio – dice – e ho pensato ad Artesina come luogo possibile. Ai Gelatin è piaciuta molto la zona. Quindi ho proposto il progetto alla Mondolé Ski”.
La Mondolé Ski ha aderito e lo ha accolto nel proprio territorio.
Così il Pink Rabbit Project è diventato realtà con l’esecuzione, finitura e messa in posa, in uno spazio aperto, nel nostro caso la cima del Colletto, di un coniglio di lana lavorata a maglia, color rosa, riempito di paglia, del tutto simile ai pupazzetti cui si affezionano tanto i bimbi piccoli. Un semplice “coniglietto rosa”, lasciato cadere per errore o buttato lì, nel verde di un prato… Solo che questo “coniglietto” ha la non trascurabile particolarità di essere lungo 55 metri, opera d’arte moderna non esibita in uno spazio espositivo ma “gettata” su di un monte, non immediatamente visibile, se non da chi la vuole trovare, misteriosa nella sua solitudine, come in una fiaba. “L’idea – spiegano Antonella Berruti e Francesca Pennone – è quella di un oggetto perduto o abbandonato, assimilabile, per certe componenti di fascino e mistero, alle opere della land art, che emanano un’aura di mitico, conferito loro anche dal sottrarsi all’immediata disponibilità che il museo garantisce al pubblico per situarsi nell’accidentalità dello spazio, del tempo e della natura”. Un’operazione complessa, che ha impegnato non poco gli organizzatori, la produzione e gli artisti per i problemi legati alla grande dimensione dell’installazione ed al luogo stesso. Era previsto, infatti, che il coniglio venisse realizzato direttamente sul posto e tutto il materiale ha dovuto pertanto essere stato trasportato sulla cima, sia le grandi quantità di lana per il rivestimento, provenienti da Vienna, sia le innumerevoli balle di paglia necessarie per il riempimento, trasferite lassù con mezzi speciali.
Gli artisti, arrivati con un gruppo di lavoratori olandesi, hanno voluto coinvolgere il più possibile la gente del luogo nelle varie fasi di riempimento e cucitura delle diverse parti del coniglio e vivere tutti a stretto contatto per il tempo necessario a finire l’opera, un mese circa.
Poi il coniglio resterà lì, esposto al sole ed alla neve, cambierà col cambiare delle stagioni, anno dopo anno, si corromperà e si trasformerà fino ad integrarsi col paesaggio e sarà interessante tornare a vederlo, d’inverno con la neve, d’estate con il sole e le piogge, curiosarne le forme, seguirne i mutamenti nel tempo e nello spazio.
Occorrerà andarlo a cercare, questo coniglio, visibile dall’alto, da un aereo, da un elicottero, da una montagna a fianco, ma forse non dal sentiero, non finché non gli si arriva vicino. Sino all’ultimo ci si chiederà se la strada sarà giusta e poi, dopo una curva, eccolo! Tanto grande da non riuscire nemmeno a vederlo tutto insieme, una zampa enorme, l’altra, la montagnola della pancia e poi su, lungo il pendio, fino alle braccia, al muso, le grandi orecchie, gigantesco, coricato sul prato, in attesa…



Il Pink Rabbit in cifre
LUNGHEZZA: 55 m. - LARGHEZZA (apertura delle braccia): 41 m.
ALTEZZA (nel punto più alto della pancia): 5 metri
COLORE: rosa ortensia - PESO della lana lavorata utilizzata per il rivestimento esterno: 1.000 chilogrammi
VOLUME da riempire con paglia: 1.000 metri cubi
QUANTITÀ di paglia: 4.500 ballette e 150 balle rotonde
[tratto da http://www.artesina.it/Novita_0506.htm ]


Un coniglio gigante a 10 km da casa mia! quasi quasi non ci credevo, poi ho visto le foto e... wow! Nonostante non sia uno che apprezza l'arte moderna, questa volta mi sono dovuto ricredere e devo ammettere che è veramente bello, sempra veramente abbandonato da un gigante. Quasi tutto il materiale (tranne la lana) è stato acquistato qui in zona e molti miei compaesani sono andati a dare una mano. Tra questi c'era la mamma di una mia amica, una persona carinissima, che è stata contattata per le sue abilità di sarta. Bene ora provate a immaginarvi la scena. Una persona che di inglese non sa niente (un po' come me!) che discute con 4 artisti in inglese! Diciamo che è stata una discussione tra sordi ;-) Comunque alla fine si sono capiti, non so come, e lei è stata citata anche sul loro sito!

Quest'inverno, se mi ricordo gli faccio una foto e la posto, tanto per vedere come sta il nostro coniglio rosa! ;-)

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